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02/05/12

I tagli si abbattono sui parchi e sulle aree marine protette


L’orso marsicano, plantigrado che vive nel Parco d'Abruzzo, Lazio e Molise, è a rischio estinzione a causa dei tagli alla spesa pubblica. Il grido d'allarme è stato lanciato a Cogne (Aosta) da Federparchi, a margine dell'assemblea nazionale.
Come ha spiegato Giampiero Sammuri, presidente dell'organismo che raccoglie 17 parchi nazionali, 75 parchi regionali, 23 riserve marine e terrestri, "gli orsi marsicani sono una delle sottospecie animali più minacciate e per essere tutelati hanno bisogno di grande attenzione: ne sono rimasti 40- 50 esemplari e se riduciamo ancora le risorse non si potrà più proteggerli".
"Lo stesso - ha aggiunto - vale per l'orso in Trentino, per lo stambecco sulle Alpi o per gli uccelli rapaci come il Gipeto, appena reintrodotto a già rischio di nuova estinzione". Tutto a causa delle riduzioni di risorse imposte a livello centrale.
La scure dei tagli si è abbattuta soprattutto sulle aree marine protette, "dove la situazione è drammatica, siamo a rischio sopravvivenza". "Per queste situazioni - sottolinea Sammuri - abbiamo chiesto un intervento straordinario". In particolare mancano i soldi per la benzina destinata alle motovedette che si occupano della vigilanza di tratti di mare. "C'é il pericolo che quest'estate resteranno senza controlli" sbuffa il presidente di Federparchi. Infine c'é la questione degli 'obblighi' assunti a livello internazionale, come il monitoraggio delle biodiversità, "che non siamo più in grado di assicurare". Oltre alle ricadute sull'occupazione nei parchi (impiegati, tecnici, guardiaparco, amministrativi) e nell'indotto (guide,operatori turistici) e sulla ricerca. "Alle difficoltà - conclude Sammuri - possiamo supplire solo con grande professionalità diffusa e con impegno straordinario.".

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