L'onda anomala scatenata dallo tsunami dell'11 marzo 2011 in Giappone ha raso al suolo le foreste costiere: il governo nipponico ha deciso ora di ripristinare la vegetazione grazie all'aiuto della prefettura di Fukushima e di altre cinque amministrazioni locali.
Le foreste verranno ricreate per ripristinare ancora una volta una barriera di difesa naturale. Però i lavori dureranno almeno nove anni. L'obiettivo è di ripopolare 460 ettari di terreno con nuovi alberi, rispettando le specie vegetali locali. E, a partire da quest'anno, verranno curate le piantine che verranno piantumate lungo le zone costiere a partire dal 2014.
Saranno in tutto sei le prefetture che si occuperanno del ripristino delle foreste. Le stesse che hanno subito danni ingenti dall'incredibile onda d'urto dello tsunami seguito a violente scosse di terremoto.
Lungo la costa di Shin-Maikohama, ad esempio, le foreste hanno salvato la comunità locale, i villaggi e le risaie.
Per potenziare la loro funzione difensiva, le nuove foreste occuperanno uno spazio ancora maggiore rispetto al passato.
Nel marzo 2011 l'onda anomala ha colpito 295 ettari di foreste, il 70% dei cui alberi è stato completamente distrutto e il resto gravemente danneggiato.
E, ancora, per proteggere i nuovi alberi, le autorità giapponesi progetteranno argini resistenti che potranno offrire un ulteriore rimedio in grado di attutire un'eventuale futura onda anomala, in modo che questa non possa raggiungere le zone abitate. Come scrive il quotidiano giapponese Asahi Shimbun, le amministrazioni locali giapponesi sono già in azione per acquistare i semi necessari alla nascita di oltre settecentomila nuovi alberi.
(fonte: www.nelcuore.org)
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